L’associazione opera per fini di solidarietà attraverso la promozione e la realizzazione di iniziative comuni e progetti di solidarietà sociale, stimolando forme di partecipazione e di cittadinanza attiva da parte delle organizzazioni di volontariato e dei singoli e mettendo in relazione enti di terzo settore su progetti specifici.
Voltonet realizza iniziative formative per qualificare i volontari e promuovere una maggiore consapevolezza dell’identità e del ruolo del volontariato.
Fornisce servizi e svolge attività in collaborazione con enti locali e istituzioni pubbliche.
Promuove studi e ricerche allo scopo di diffondere la conoscenza del volontariato.
Da undici anni Voltonet organizza il convegno “All’Origine della Gratuità”, un appuntamento per riflettere sul valore della gratuità e del volontariato, promosso insieme alla Misericordia di Firenze e la Compagnia delle Opere, con la collaborazione di Cesvot e il sostegno della Fondazione Cr Firenze.
La manifestazione raccoglie e celebra le tante esperienze del mondo del volontariato, in Italia e nel mondo, dando spazio ai suoi protagonisti ed alle testimonianze di chi ogni giorno lavora per offrire un aiuto all’altro.
“Comunicare la Gratuità” è il premio giornalistico nazionale promosso da Voltonet e sostenuto da Cesvot che ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare il lavoro dei giornalisti impegnati a raccontare la solidarietà e il mondo del volontariato.
Un premio che viene assegnato ogni anno alla storia che racconta meglio il lato altruista e generoso della società.
Al concorso possono partecipare i giornalisti che abbiano pubblicato o trasmesso articoli o inchieste che comunichino al meglio la gratuità, sia a mezzo stampa, web, radio o tv.
“Comunicare la gratuità” è un concorso che vuole dare risalto alle buone notizie, quelle che spesso non guadagnano le prime pagine dei giornali, ma che meritano di essere raccontate. Protagonisti sono i gesti di solidarietà, le azioni fatte per aiutare l’altro o per rendere migliore la comunità in cui si vive.
Il concorso intende premiare il lavoro di quei giornalisti che fanno conoscere con professionalità e sensibilità le storie e le azioni di coloro che si adoperano quotidianamente per gli altri, con generosità, passione e altruismo, le cui vite di ogni giorno sono dedite all’impegno civile, al bene comune, all’accoglienza, alla solidarietà.
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Il premio è dedicato al sacerdote morto di Sla nel 2017 e che ha donato la sua esistenza agli altri, sia attraverso le sue missioni sia con l’insegnamento nelle scuole.
Il riconoscimento ogni anno viene assegnato all’associazione che si è distinta per l’azione di supporto e solidarietà sul territorio.
Paolo Bargigia, nasce a Firenze nel 1960. Durante il periodo delle scuole superiori vive un’esperienza di comunità centrata sulla preghiera e sulla testimonianza sociale. È in questo contesto che matura la sua vocazione al sacerdozio. Dopo 6 anni di seminario a Firenze, sotto la guida del Rettore don Gualtiero Bassetti, viene ordinato sacerdote dal Cardinale Silvano Piovanelli. È il 1985.
Per 26 anni Don Paolo ha prestato il suo servizio presso la Parrocchia di San Pio X al Sodo dove è stato animatore instancabile di tante attività a favore dei ragazzi, impegno che ha potuto proseguire anche da insegnante di religione, lavoro che lo ha reso padre spirituale di tanti giovani.
Nel 2008 è partito per la missione in Perù, nella parrocchia di Santa María de la Reconciliación, una comunità di 60.000 persone alla periferia nord di Lima, in cui Don Paolo ha seguito i giovani, le iniziative caritative e l’Università fondata dalla Diocesi. Lì ha insegnato antropologia e introduzione al cristianesimo occupandosi inoltre della pastorale universitaria. Ha sostenuto centinaia di bambini poveri, dando loro il necessario per andare a scuola.
Poi il calvario della malattia: i primi sintomi si manifestarono nel settembre 2014: da qui il suo rientro a Firenze a marzo 2016. La chiave di questo periodo è stato l’incontro con Papa Francesco che si accomiatò da lui dicendogli: “Paolo, da oggi prego perché tu sia felice, facendo la volontà di Dio ogni giorno”.
Ha vissuto l’ultimo tratto di vita come una nuova chiamata del Signore. Nell’immobilità della malattia è riuscito ad attrarre a sé tante persone che lo hanno accompagnato dentro questa avventura di obbedienza amorosa ad una circostanza misteriosa di dolore e di letizia. È scomparso il 24 agosto del 2017
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